Sfila una processione malinconica, dal profondo del nulla, con la voglia inarrestabile di rendersi visibile in un mondo abituato a ignorare. Passo dopo passo, impronta dopo impronta, valigia dopo valigia; portando tutto ciò che hanno. Il poco che non è stato ancora portato via. Segna il passaggio di un uomo con il globo terrestre sulle spalle, non è Atlas. È una di quelle creature che i predatori hanno appesantito con il peso di un mondo senza pietà. Il corteo cresce lungo il suo cammino nutrito da esseri che pensano che questo sia il loro posto. Il vuoto segna il suo segno. Senza niente in mano, smarriti, disorientati, con una dignità spezzata.
2019 / 40 min / Tutti i segmenti di pubblico
Nazione Spain | España
Tipo di spettacolo Teatro di oggetti
Formato Team creativo Performers Mada Alejo, Alfonso Peña, Virginia Urdiales, Félix Muñiz, Chus Aguado
Musician Mada Alejo
Dramaturgy Cruz García Casado
Video Álvaro San Miguel Seoane
Music Consultant and Composer Rodrigo Tamariz
Stage Management Chus Aguado
Production Mercucho Producciones SL
Director Cruz García Casado
Maquinant Teatre viene fondato a Valencia nel 2011, con un chiaro impegno nella ricerca e riflessione sulla realtà sociale e l'obiettivo di creare prossimità e impatto emotivo nel pubblico. La poesia visiva acquista più rilevanza nelle loro ultime creazioni come Salüq, grazie alla stretta collaborazione con Juan Pablo Mendiola e al loro approccio alle nuove tecnologie in modo personale e artistico
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